• infine ci morse la sera
    agli approdi di Lunavento
    poi sorpresi e spogliati
    dell’estremo fiato di luce
    profughi d’avida attesa
    per il fiorir d’ala dell’upupa
    celato nel sussulto dei pioppi

  • piccoli fiori
    rose
    di carne
    labbra dischiuse
    respiro
    spinta delle tue vene
    vento
    fiato dell’anima
    onda
    gigantesca e fragile

  • se lasci le vesti
    nuda all’inverno
    ti scopri madre
    dai seni trafitti
    e mostri il corpo
    avuto
    dalle mani di mille uomini

  • sono animale
    e non merito paglia
    mi manca la corsa e m’allungo
    tra i rami d’ossa degli altri

  • m'inchino invece ai sognatori
    alle anime leggere che sanno partire
    e agli uomini pescatori
    quando la riva è mare aperto
    nel verso appeso all'invisibile amo