Foto copertina Terra d’Aprile

Fasci di luce a volte fiochi, lunazioni, sentieri brevi, piccoli movimenti d’anima od esili tracce di vita di un uomo qualunque. Emersioni emotive costantemente in attività dietro gli angoli di ogni attimo del mio andare: allora cerco i suoni, dando inchiostro e musica a voci mute.
Le poesie, alcune già datate ed altre già riviste, sono insieme a tracciare un cammino di ciò che finora è stato e di ciò che saranno per sempre. (1994 - 2000 selezione)
Bruno Penna

Qui sono nato,
su questa terra d’aprile
tra primule d’acqua
e gramigna di vite.
Da qui ho volato
una notte di vita
nervosa dal vento;
e ho pestato terra
gonfiata di pioggia
e alzato polvere
di cortili di festa
e macchiato sogni
dell’erba d’aprile
e di rami da nido
e di fumo di vigna
e del ciliegio
i fiori.

aprile 2001
Pieraldo Editore
ISBN 88 - 85386 - 5 - 9
disegni di Elena Green

il disco

foto copertina CD

Canzoni che sono soprattutto parole che giocano, si inseguono, si incontrano e raccontano di terra, di lune e di vita. Scelte dal repertorio anche per testimoniare forme, linguaggi e strutture di diverso carattere (1984-1996 selezione). Contiene “Toumalin”, dedicata a Bartolomeo Abello e a tutti i pastori emigranti delle montagne cuneesi.

aprile 2001
testi e musiche di Bruno Penna
contributi musicali di
Mauro Fede e Simona Colonna
registrato e mixato al Digital Sound Recording
disegni di Elena Green

Foto copertina Langhe - Il Canto della Terra

Brevi passi di un viaggio che attraversa, salendo, la terra delle Langhe e scopre immagini scontate e segrete, ritratte nelle parole di una musica a verso libero in sessantanove canti d’anima e di vita.
I canti vivono di un taglio fortemente naturalistico, raccogliendo emozioni che la Langa dona al quotidiano. Ci sono immagini, in queste parole, che su questa terra non hanno confini: così i falchi e i cinghiali, il vento e la nebbia, gli uomini e la loro anima, e anche la guerra ha attraversato ogni cresta e ogni valle lasciando segni e memorie; ciò nonostante ho diviso e nominato questi colli partendo da una visione viscerale, che mi insegue da sempre e che abita i luoghi che ogni giorno vestono la mia vita.
Bruno Penna

Anima azzurra
nuda di voci
si nutre di vento
e rumina
foraggio e frescura

Terra di stelle
asciutta di risacca
ha voci brevi
appese
alle travi del mondo

Portami ancora
la domenica
a passare tra orchidee,
al tuo volto bambino
sognante a solcare
l’acqua dei gamberi
che ha fonte nel mare
e se s’alza lento
come il decollo di un falco
il tuo sguardo a cercare
vorrei capire
se senti il cinghiale
su questi crinali
o ascolti tuo padre
parlarti dei venti.
Promettimi ancora
quel sangue immobile
e il lampo blu
del martin pescatore
tuffarsi nel sole
e trovare il mio cuore.

gennaio 2004
ISBN 88 - 85386 - 65 - 2
Collana: Anima e Terra
In copertina: “Nella vigna il cielo”
Elena Green, 2004
Foto copertina Dentro l’anima delle colline

Nel periodo di lavoro svolto per l’enoteca regionale al castello di Mango ho condiviso con Beppe Artuffo l’interesse e la passione per la scrittura in versi; insieme abbiamo tracciato nuove vie per il cammino della poesia ed insieme presentiamo qui i nostri testi, fecondati sulla nostra terra nell’andare e nel venire di quei giorni.
Tra le costruzioni verbali di vigorose ed intime radici del mio compagno di poesia lascio quindi il volo ai miei versi liberi che in Lunavento e dintorni si affacciano su terra e dimora mentre in Erba per i conigli scorgono ancora diverse immagini ed incontri raccolti sulle capezzagne lungo il cammino, così come l’erba fresca, quale estemporanea e necessaria provvista di vita. In Mari e Capitani ho voluto poi levare l’ancora a due poesie da tempo in rada, decidendo di lasciar loro l’originale ossatura che un po’ le discosta dalle più recenti composizioni.
Bruno Penna

Infine ci morse la sera
agli approdi di Lunavento
poi sorpresi e spogliati
dell’estremo fiato di luce,
profughi d’avida attesa
per il fiorir d’ala dell’upupa
celato nel sussulto dei pioppi.

Sapevo frugare tra le aurore
con un libro e del pane
seduto selvatico
ad alzare tortore e colombacci
o disteso tra i giacinti
a rubare la voce di un cortile;
allora la corsa ai corvi
sfiorava i melograni
e la soffice terra del portico
disegnava un ipocrita destino

novembre 2005
ISBN 88 - 85386 - 80 - 6
Collana: Anima e Terra
In copertina: disegno di Pierflavio Gallina
Tra le pagine: incisioni di Giorgio Roggino

Foto copertina Fatto Uomo - A vent’anni mi prese la guerra

La guerra si prese i vent’anni di mio padre e li imprigionò nel gioco più crudele, asciugandoli della fame e avvicinandoli spesso al fianco della morte nei campi di concentramento e di lavoro nazisti. Lui si salvò e di quei giorni scrisse un diario che riporto su queste pagine in una versione integrale da lui stesso già riassunta, agendo su aggiustamenti ma lasciando intatto il lessico e soprattutto l’interpunzione, che può rivelarsi frenante ma bene sottolinea e scandisce i tanti momenti della drammatica avventura militare. Tra le sue pagine, i miei versi non hanno la necessità di enfatizzare ma semplicemente di stare vicino, colmare la mancanza, ripetere ancora le immagini di un orrore che non deve essere dimenticato.
Bruno Penna

Al guinzaglio di un’orrida luna
fiuto il pezzo di sangue
tra l’arato dei colpi d’acciaio
a volte precipito
lì dove anime attendono
come bianchi palloncini allo strazio
di salire di neve al contrario
a quell’ultimo volo m’aggancio
seme d’un rosario mancato.

gennaio 2010
ISBN 88 - 85386 - 85 - 3
Collana: Anima e Terra
In copertina: “Via Lattea”
Antonia Di Giulio, 2009

Foto copertina Cinque anni da sindaco in sessantanove (quasi) haiku

Considerando che è spesso maltrattata, accuratamente evitata o dichiarata inutile, sono consapevole dell'espressione ancor più clamorosa che può ottenere la poesia se accostata ad un impegno amministrativo. Obiettivamente, credo invece che una visione diversa accanto ad un panorama ordinario piuttosto pragmatico possano serenamente convivere, anzi, a volte la prima può risultare un interessante e necessario valore aggiunto in un concreto cammino.
Detto questo, lungo il viaggio di cinque anni ho annotato mese dopo mese brevi pensieri e riflessioni, fissando sul foglio elementi e momenti di vita amministrativa e sociale che hanno coinvolto il Comune e il piccolo paese di Castiglione Tinella. Lampi su carta che ho vestito con un abito simile a quello dell'haiku, struttura poetica tradizionale giapponese che va incontro alle mie preferenze per il verso breve e per le strette manovre artigianali imposte alle parole. Ecco quindi sessantanove piccole poesie con una lunghezza che si ripete, accompagnate da altrettante brevi note che ne svelano la fonte, la radice o, se si vuole, il gestante stato d'animo.
La poesia qui risulta quasi un gioco, si adatta e procede senza cercare profonde ambizioni e la composizione risulta infine una memoria di accadimenti, una forma di diario con una selezione di azioni o immagini che certamente nella mia coscienza di sindaco hanno lasciato un segno. Accanto a questa sequenza temporale in versi, il volume ospita un’altra breve raccolta di poesie che nulla hanno a che vedere con il cammino amministrativo ma che hanno certamente trovato ispirazione nei luoghi di questa stessa terra.
Bruno Penna

Giorno d’alloro
è sul cuore la fascia
color d’Italia

Vigne di carta
aquiloni al sole
passaggi d’uva

Si scende al fiume per qualche acciuga
la polvere per la vite
e l’anguria se fa estate
lasciando poi andare le mani
ai dialoghi soleggiati già pieni
della salita del ritorno.

settembre 2015
ISBN 978 - 88 - 7320 - 372 - 8
In copertina:
disegni degli alunni delle scuola primaria
di Castiglione Tinella

Foto copertina L’immortale figura della Castiglione

Non si intende qui riportare l’intera nota storia della contessa di Castiglione. In questo senso la produzione che la riguarda è già piuttosto vasta e ciò evidenzia come l'attenzione riservata al personaggio, ricercata ed esaltata da lei stessa in quel magnifico e vivace periodo storico, abbia superato il suo percorso di vita e si sia distesa lungo i secoli, senza mai interrompersi.
Queste pagine vogliono invece porre in particolare evidenza i suoi luoghi e soprattutto registrare quanto e come siano vivi il ricordo e la memoria. Indirettamente viene così tracciato un itinerario da seguire: un curioso motivo di viaggio per scoprire il fascino clamoroso che può distinguere una bellezza femminile. Un percorso che parte dalla città natale di Firenze, arriva alla amata La Spezia, raggiunge la Corte sabauda di Torino, visita le proprietà piemontesi di Costigliole d'Asti e Castiglione Tinella, giunge a Parigi. Si svela così fin nell'attualità - e dove possibile nei dettagli - l'interesse che si è sviluppato intorno alla bella Virginia, fiutando anche le tracce dell'umore popolare che si è trasmesso nei luoghi che l'hanno vista protagonista. Vengono poi considerate le produzioni letterarie e artistiche che la riguardano, tracciando un quadro esplicativo delle figure, dei soggetti e delle sceneggiature che si sono allestite finora, oltre alla generale diffusione della sua immagine. E' la constatazione di una storia infinita, un ricordo puntualmente rimpolpato in occasione di anniversari storici che riaprono finestre sulle Corti del Risorgimento, o ripreso se si celebra il costume, la pittura, la fotografia, la femminilità o la seduzione. Si è certi comunque, di essere di fronte a qualcosa di immortale.
Bruno Penna

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Sarebbe riduttivo pensare che la contessa di Castiglione sia stata solamente una donna dai costumi facili - provenienti probabilmente da valori ereditati e da una educazione superficiale - impegnata nella erotica missione di donare a numerosi amanti il suo meraviglioso corpo definito dalla principessa di Metternich una ”statua di carne”; sarebbe anche ingiusto pensare che la sua vita ebbe valore solamente per l’incarico che svolse indossando le vesti di affascinante pedina sullo scacchiere politico-militare mosso da Cavour negli anni che stavano disegnando l’Unità d’Italia. E’ inoltre inopportuno pensare che Virginia Verasis abbia avuto solamente una parte nell’evoluzione europea della moda e del costume, favorita dal luminoso fermento del Secondo Impero francese, o che divenne una protagonista con l’avvento delle nuove tecniche fotografiche che si affacciarono al mondo nel corso di quel secolo in cui lei ha vissuto. E’ certamente riduttivo pensare che la Castiglione sia stata unicamente ognuna di queste figure, semplicemente perché le ha interpretate proprio tutte. E da queste diverse figure che le appartenevano provengono i motivi per cui il personaggio risulta intramontabile, nascono le ragioni per cui periodicamente si legge il suo nome o compare una sua immagine nelle diverse espressioni della comunicazione odierna.

...

dicembre 2016
ISBN 978 - 88 - 956287 - 4 - 5
In copertina: “Ritratto di Virginia Oldoini, Contessa di Castiglione”
Michele Gordigiani (1830-1909)